
l'artigiano
C'è un tempo per ogni cosa, tutto accade quando è la sua ora.
Per me è venuto il momento di ripescare tecniche di lavorazione del legno legate ad un'idea romantica e più sincera, in cui ogni sforzo viene premiato col risultato.
La pratica e la dedizione fanno di un'attività un mestiere, le arti vengono usate correttamente per ricercare continuamente un risultato rispettoso e perfetto.
Mi sono specializzato in tecniche di lavorazioni manuali, utilizzo strumenti precisi e mi impegno per la perfezione, conscio del detto "Perfection is the best you can do today", che mi fa capire che la perfezione non esiste, è qualcosa di ideale a cui si tende e che ogni giorno sposta più in alto i propri obiettivi.
La vicinanza con la natura e la consapevolezza che una pianta abbattuta a mano suscita una forma di rispetto e di consapevolezza superiore all'abbattimento con attrezzature a motore, o automatiche, mi consente di dare valore ad ogni piccolo ritaglio delle essenze lignee che utilizzo, ed a cercare il modo di utilizzarle per creare oggetti unici anche di piccole dimensioni.
Effettuo con piacere mobili e arredamenti su commissione e su misura; presto molta attenzione al dettaglio e cerco sempre di mantenere precisione in ogni aspetto. Il valore di un mobile non industriale, che passa le generazioni indenne, non ha eguali. Allo stesso tempo, non sono molto incline al restauro, bensì alla rivisitazione di mobili non antichi allo scopo di dare loro nuova vita, sotto un nuovo aspetto più armonioso con gli arredamenti attuali.
Una passeggiata nel bosco vicino all'officina, una goccia di pioggia che rinfresca la pelle, il verso di un uccello: le ispirazioni che rigenerano le idee e la voglia di fare.





le tecniche
Si parte sempre dall'asse essiccata, che mostra ancora la corteccia e la pianta da cui deriva è chiaramente identificabile. A ben guardare si può ancora ricostruire la sua forma e comprenderne le dimensioni al momento dell'abbattimento.
Doverosi passaggi la verifica della linearità, le prime passate di pialla per individuarne le venature e le ricchezze (talvolta denominate "imperfezioni": come può essere imperfetto ciò che la natura ci dona?).
Quando il materiale viene interpretato e ridotto a utilizzabile per lo scopo prefissato, le strade si dividono. A seconda delle finalità il legno viene passato al taglio (longitudinale), o alla sezionatura (trasversale), o alla formatura (tecniche miste di lavorazione, intaglio, smeriglio...). Qui talvolta ci si avvale di macchinari per velocizzare i tempi e ridurre i costi.
Il legno viene poi composto in pannelli, solitamente, o incollato con altre essenze, a seconda del manufatto. Sotto forma di listello o di trave può subire lavorazioni di intagli per incastri, sfaccettature, o altro.
Il passaggio finale rimane sempre comunque manuale: la pialla a mano, una volta ben affilato il ferro, decide la finitura che l'essenza mostrerà. Raramente (solo in caso di forme particolari) si procede alla carteggiatura: la superficie carteggiata quasi mai si lascia a vista, dipendendo questo molto dalla finitura con prodotti adeguati. Spesso si ricorre alla rasiera, uno strumento manuale tanto semplice quanto efficace, se ben preparato, a sopperire alle pochissime inabilità della pialla manuale.





colle e finiture
Per tenere assieme dei manufatti creati con lo scopo di essere montati con incastri, le colle hanno un'importanza cruciale, al fine di non rovinare, in ultima istanza, il lavoro fatto. Utilizzo colle alifatiche atossiche, impiegate anche in campo alimentare, che rispettano il materiale e restano elastiche nel tempo, seguendo le fluttuazioni dimensionali proprie del legno.
In rari casi preferisco usare le colle animali, che vengono scaldate a bagnomaria ed offrono dei vantaggi indiscutibili: oltre ad essere al cento per cento naturali, possono essere riscaldate anche dopo anni e "mollare", rendendo possibile lo smontaggio di un mobile ed il recupero di alcune parti, senza perdere il resto del manufatto. Inoltre, nel caso di incastri, hanno la caratteristica di facilitare la giunzione delle parti, rendendo scorrevoli le componenti da giuntare.
Quando possibile, poter accarezzare un manufatto finito di pialla a mano è puro piacere: sembra che sia stata applicata una finitura a cera, invece è la sensazione tattile lasciata da una lama ben affilata.
Spesso comunque ricorro a finiture che proteggano il legno, e che evitano che sporcizia e macchiature varie possano, nel tempo, alterarne la bellezza.
A tal proposito prediligo sempre gli olii, che, essendo spesso di origine unicamente naturale (prodotti degli alberi, o di origine minerale) rispettano e si amalgamano correttamente con le fibre del legno. Ottime anche le finiture a cera, se additivate con sostanze naturali non nocive.
Talvolta, per la tipologia dell'oggetto e per l'impossibilità di ripristinare o trattare nel tempo il legno, utilizzo finiture a base acqua o, laddove strettamente necessario, a base solvente: ne esistono di moltissime qualità, versioni e specifiche, talmente numerose da potersi perdere nella scelta. Ogni volta che lo ritengo necessario, preferisco rivolgermi io stesso ai colleghi restauratori, che delle finiture fanno il loro Mestiere.




l'intarsio
Una tecnica ormai caduta in disuso è quella dell'intarsio. Si trova in molti mobili antichi, nonché in opere lignee conservate nelle chiese medioevali e nei musei.
Ho voluto ripescare questa tecnica per poter donare un'unicità alle mie creazioni che raramente si riscontra nelle produzioni attuali. La bellezza di due essenze contrastanti che formano un'immagine non ha eguali, in quanto a soddisfazione dell'artigiano quando le vede comporsi, e dà gli ultimi colpi di rasiera ammirando il risultato finale...


